Feudatario napoletano.
Divenne uomo di fiducia del re Ferdinando I, che gli affidò l'incarico di
curare le operazioni commerciali seguite direttamente dalla Corona napoletana.
Arricchitosi in maniera sproporzionata per le funzioni svolte, cadde in
disgrazia presso il re. Nel 1485 capeggiò la cosiddetta congiura dei
baroni, l'impresa fallì e
S. venne fatto prigioniero a Castel
Nuovo, processato, condannato e giustiziato (1420-1487).